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È il nuovo marchio di Beit casa editrice dedicato a titoli
che esplorano la regione di Alpe Adria, la sua storia
e i suoi protagonisti. Maqom hazè, infatti, in ebraico
significa appunto “questo luogo”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Rita Cian
Paolo Budinich
Mare, scienza e fortuna di un protagonista della cultura triestina del ’900
con numerose illustrazioni, bibliografia scientifica e storica, 256 pp. € 20,00 ISBN 978-88-98946-03-7

English edition available! ISBN 978-88-98946-02-0

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La vita di Paolo Budinich (1916-2013) segue un percorso eccezionale nella carriera di uno scienziato: discendente di una famiglia di comandanti della rinomata marineria lussignana, sceglie di studiare Fisica alla Normale di Pisa negli anni delle più grandi scoperte che permetteranno la rivoluzione scientifica e tecnologica del xx secolo. Dopo la parentesi della Seconda guerra mondiale e la prigionia negli Stati Uniti, ritorna alla Fisica e diventa collaboratore di Werner Heisenberg e Wolfgang Pauli, che gli manifestano sincera stima. Fa ritorno a Trieste nel 1954 e in breve diventa direttore dell’Istituto di Fisica dell’Università, promuovendo gli scambi tra studiosi di tutte le nazioni, accomunati dalla passione per la ricerca e la scoperta scientifica e fondando nel 1964, insieme al fisico pakistano Abdus Salam, il Centro Internazionale di Fisica Teorica di Trieste, modello universalmente riconosciuto di istituzione scientifica al servizio della comunità mondiale e punto di avvio della rinascita di Trieste come sede di istituti scientifici d’eccellenza a livello internazionale. Una carriera eccezionale, quella di Budinich, che copre l’arco di un secolo, raccontata qui in termini semplici e schietti, con una narrazione serrata e avvincente, ricca di notizie inedite e di partecipazione empatica.
Rita Cian è nata a Trieste nel 1953. Dopo la maturità al Liceo Scientifico Oberdan si laurea in Servizio sociale. Le sue esperienze lavorative insistono principalmente nell'organizzazione dei servizi alle persone anziane e disabili. Ha diretto l'Associazione Goffredo de Banfield di Trieste e approfondito le tematiche del fine vita con il master in Death Studies & the End of Life all'Università di Padova. .
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Pietro Valle
Alpe Adria Senza
Paesaggi contemporanei a nord-est
con numerose illustrazioni e una cartina, 212 pp. € 20,00 ISBN 978-88-98946-01-3

Il tema di questa raccolta di scritti è il paesaggio contemporaneo della zona conosciuta come Alpe Adria che comprende la regione Friuli Venezia-Giulia e i territori confinanti della ex Jugoslavia (oggi Slovenia e Croazia) e dell’Austria. Il territorio dell’Alpe Adria è qui descritto nella sua forma fisica e spaziale, senza fare ricorso alla presenza di persone o di azioni. Si vuole indagare l’evidenza materiale dei luoghi, poiché essa, più degli eventi, parla delle differenze che li hanno attraversati: a volte inganna e nasconde i processi che hanno dato loro forma (o non-forma).


Pietro Valle, architetto, è nato a Udine nel 1962 e ha studiato a Venezia. Dopo la laurea si è trasferito negli Stati Uniti dove ha conseguito un Master a Harvard ed è rimasto a lavorare per sette anni. Rientrato in Italia, è vissuto a Trieste e dal 2003 è tornato a Udine dove oggi dirige lo Studio Valle Architetti Associati. Dal 1993 ha insegnato come Visiting Professor in varie università di architettura europee e americane. Ha pubblicato la monografia di architettura Mecanoo, Pragmatismo Sperimentale, l’antologia di scritti 00_arch.it papers e, assieme ad Adachiara Zevi, il libro-intervista Dan Graham, Half Square-Half Crazy.
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Erich Mühsam e Hanns Heinz Ewers (Mago Cif)
Le avventure di Billy
Una storia per bambini

Illustrazioni di Paul Haase
Albo illustrato con copertina rigida, 32 pp. € 16,00 ISBN 978-88-98946-04-4

Infanzia, avventure e giochi dell’elefantino Billy, piccolo e terribile.

Un classico della letteratura per l’infanzia per lettori di tutte le età.

L’edizione originale tedesca di questo libro illustrato, intitolato Billy’s Erdengang, fu pubblicata nel 1904 dall’editore Globus di Berlino. L’autore era indicato con lo pseudonimo di Onkel Franz, ma in realtà il testo in versi fu composto dallo scrittore, pubblicista e attivista Erich Mühsam (1878-1934) e da Hanns Heinz Ewers (1871-1943), uomo di cinema e di spettacolo; le illustrazioni sono di Paul Haase (1873-1925), celebre disegnatore e illustratore del suo tempo.

Il libro ebbe molto successo. Per certi versi si può considerare un precursore de L’Histoire de Babar (1931), di Jean de Brunhoff (1899-1937) e di tanti altri elefantini venuti dopo di lui. Nel 1922 il libro venne pubblicato in Italia, sotto lo pseudonimo di Mago Cif, da La Editoriale Libraria di Trieste, che ne rielaborò il testo e le immagini, così come si presentano alle pagine 1-24 di questa edizione. Nell’edizione italiana del 1922 furono omessi i capitoli sull’innamoramento di Billy e Dolorosa, sul loro viaggio di nozze e sulla nascita del giraffoelefante, che abbiamo voluto riproporre qui, alle pagine 25-31, insieme al testo originale tedesco e alle immagini di quei capitoli (che si possono trovare online sul sito tedesco dedicato ad Eric Mühsam: http://www.muehsam.de/appl/leseproben.php ).




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Tommaso Chiarandini
La chiamavano Tabogàn
Con numerose illustrazioni, 96 pp. € 15,00 ISBN 978-88-98946-00-6

Una storia esemplare di sviluppo industriale nella comunità di Cividale (UD).

Questo libro racconta il rapporto della comunità di Cividale, cittadina friulana situata allo sbocco della Valle del Natisone, con il suo passato industriale. Lo fa rivivere nelle voci dei lavoratori della ex Fabbrica Italcementi, lo stabilimento manifatturiero che, dal 1910 fino allo smantellamento degli anni ottanta, costituì la principale attività produttiva presente nell’area. A far da sfondo alla narrazione ci sono dunque le vicende di Italcementi, la grande azienda bergamasca gestita dalla famiglia Pesenti, di cui Cividale, per oltre settant’anni, costituì una delle sedi periferiche. Il volume di Tommaso Chiarandini è, al tempo stesso, occasione di ascolto delle voci di una comunità, ma anche di osservazione del suo territorio. Dal racconto dei testimoni l’autore ricava, infatti, gli elementi per immaginare un paesaggio dove la fabbrica è ancora tutta in piedi e in vita. Nel proporlo al lettore di oggi, la narrazione diventa così occasione per guardare oltre la superficie delle cose percepibili, per penetrare l’anima di luoghi cancellati, nei quali le persone vissero. Testimonianza del profondo legame che intercorre tra luoghi e memoria, il racconto proposto dall’autore è altresì occasione per riflettere sugli effetti della deindustrializzazione, portando alla luce il disagio e la solitudine che il lento declino e la cancellazione di un’attività industriale hanno prodotto nella comunità e, in particolare, nella sua componente operaia.

L’Autore Tommaso Chiarandini, giovane storico friulano, laureatosi presso l'Università degli Studi di Trieste con una tesi specialistica dal titolo “L'Italcementi di Cividale tra storia e memorie (1910-2008)”, coltiva con passione la storia orale, riconoscendo in questa un’importante esperienza umana, oltre che di studio e di ricerca. Dal 2009 collabora con l’Istituto “Livio Saranz” nell’ambito del progetto “Archivio sonoro della Memoria del lavoro”.


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